Descrizione
I chiodi di garofano sono chiamati così solo perché la spezia assume un aspetto che ricorda il garofano. In realtà questa droga, diffusissima in Oriente e arrivata in Occidente nel XVIII secolo, è il bocciolo essiccato della Eugenia caryophyllata, un albero sempreverde che appartiene alla famiglia delle Myrtaceae. I boccioli fiorali vengono raccolti ed essiccati e costituiscono la spezia chiamata chiodi di garofano. Un singolo chiodo di garofano è quindi formato dal lungo calice gamosepalo, formato da 4 sepali e da 4 petali ancora chiusi che formano la parte tonda centrale. Le principali aree di coltivazione sono: Indonesia, Madagascar e Zanzibar.
Salute
La composizione dei chiodi di garofano è caratterizzata della predominanza di un propenilfenolo: l’eugenolo. Esso rappresenta fino all’80% dell’olio essenziale ed è proprio questo componente a dare alla spezia i particolari aromi e fragranze che l’hanno resa protagonista non solo delle cucine ma anche di profumi e oli balsamici. L’eugenolo ha inoltre poteri antisettici e anestetici. Nei chiodi di garofano sono presenti anche discrete quantità di beta cariofillene, un antinfiammatorio naturale.I chiodi di garofano hanno proprietà anestetiche locali e analgesiche, per questo venivano usati in passato come rimedio naturale contro il mal di denti e ancora oggi sono presenti nella composizione di molti disinfettanti orali.
Stimolano la circolazione sanguigna, aiutano a vincere la spossatezza, il mal di testa e la perdita di memoria, sono digestivi e tonificanti. Inoltre, sembrerebbe che i chiodi di garofano rientrino tra cibi dalle proprietà afrodisiache. Altra virtù di questa preziosa spezia è quella di essere un potente antiossidante naturale: combatte l’azione dei radicali liberi mantenendo giovane l’organismo.
Cucina
Si usano sia nel dolce sia nel salato. Tra i piatti più noti alcuni dolci di frutta, specie di mele, pandolci e panpepati, biscotti, creme e farciture, liquori e vini aromatizzati; nel Nord Italia è notissimo il vin brulé . Nel salato accompagnano marinate di selvaggina, arrosti, brodi (specie di pollo o gallina) e talvolta formaggi stagionati. Si sposano bene con alcune verdure dolci, come cipolle, cipolline, carote che spesso vengono riposte in conserva con l’accompagnamento di un paio di chiodi di garofano. Sono frequentemente usati per aromatizzare il tè o alcuni infusi.